DISCORSO UFFICIALE DEL PRESIDENTE DELLA ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI DI SANGUE AL CONGRESSO PROVINCIALE DI AMPEZZO
25 SETTEMBRE 2016
Donatrici e Donatori Benemeriti, Autorità, Congressisti, Signore e Signori,
Un cordiale benvenuto da parte dell'Associazione Friulana Donatori di Sangue al suo annuale Congresso ad Ampezzo nel cuore della CARNIA, patria dei miei avi .
Terra ricca di memorie storiche ed artistiche ben documentate anche dai depliants allegati all’invito a partecipare a questo incontro.
Terra anche di generosi Donatori.
Celebriamo questo Congresso annuale soprattutto per rendere omaggio ai benemeriti, coloro che con regolarità, hanno raggiunto nello scorso anno traguardi lusinghieri nel donare, per i quali il distintivo che viene consegnato è solo un simbolo, un piccolo riconoscimento, ma porta con sé la gratitudine di tutta la società.
E’ con vivo piacere che vi presento i rappresentanti di
330 Distintivi d’oro (50 donazioni M e 40 F 254 +76 )
142 Targhe d’argento con pellicano d’oro (75 donazioni M e 60 F 117+25)
81 Gocce d’oro (100 donazioni M e 80 F 62+19)
Con il vostro applauso ringrazio anche
494 Distintivi d’argento
678 Distintivi di bronzo
1053 Diplomi di benemerenza
I premiati del 2015 sono 2.778
Numeri di tutto rispetto che onorano la nostra Associazione
Il Congresso è uno degli eventi associativi più importanti della attività dell’AFDS, ma è anche un incontro con la realtà che ci ospita, in questo caso la nostra bella zona montana ove, negli anni, si sono manifestate lusinghiere testimonianze di generosa di disponibilità al dono con particolare affluenza al centro trasfusionale di Tolmezzo . Colgo l’occasione per ringraziare la dott.Galizia responsabile del centro di raccolta per la dedizione ,la professionalità e la disponibilità dimostrata nei confronti dei nostri Donatori e con lei tutti i suoi collaboratori.
Siamo in Carnia , nel cuore della Carnia ad Ampezzo che è stata sia pure per breve tempo capitale in momenti storici non certo facili.
L’appassionato messaggio che la presidente Eva Martinis ha lanciato nel presentare la candidatura della sua Sezione per la sede del congresso è stato colto in assemblea generale dalla maggioranza dei rappresentanti delle Sezioni AFDS che hanno aderito alle motivazioni di fondo che ci giungono da questa terra :lo spopolamento dei paesi dovuto ad emergenze lavorative, alla depressione economica ,al conseguente calo demografico, all’invecchiamento della popolazione pregiudicando così la sopravivenza delle piccole comunità di queste valli.
Nella montagna friulana e non solo vi sono purtroppo molti paesi fantasma.
Siamo qui, anche, per rinnovare e rinsaldare la nostra comune amicizia come donatori e come persone, perché sono forti i vincoli che ci uniscono e che ci rendono solidali soprattutto verso gli ammalati.
Noi oggi guardiamo con particolare attenzioni all’esempio dei benemeriti ed alla loro generosità in una situazione planetaria, e non solo italiana,in cui le donazioni di sangue stanno diminuendo.
Le motivazioni le abbiamo manifestate in moltissime occasioni e credo siano correlate alla attuale crisi non solo economica del nostro paese che investe tutto il mondo del terzo settore.
Comunque sia l’anno scorso sia quest’anno con le donazioni degli aderenti all’AFDS Udine e delle altre Associazioni regionali abbiamo coperto i fabbisogni degli ospedali oltre a sopperire ad alcune domande di aiuto extra regionale.
Ciò non ci consente però di dormire sugli allori
Ricordiamoci sempre che prima di tutto noi siamo chiamati a rispondere alle esigenze degli ammalati a cui dobbiamo fornire un sangue e/o un farmaco derivato dal plasma di qualità.
Ricordiamoci di un aforisma coniato alcuni anni fa ma tuttora valido
“Non una sola goccia di sangue deve mancare ,non una sola goccia di sangue deve essere sprecata”
Il modo migliore per conservare il sangue è tenerlo in vena e donarlo quando serve in modo che l’offerta sia adeguata alla domanda .
E’ dimostrato che quanto più il sangue è di recente prelievo maggiore sono i benefici.
Quindi bisogna
“Donare quello che serve quando serve”
Tutto ciò si condensa in una sola parola
PROGRAMMAZIONE
la donazione programmata rimane un nostro obbiettivo primario.
Inoltre la donazione programmata permette che l'afflusso ai centri trasfusionali sia regolare e corrisponda alle necessità senza rendere obbligatori , se non in via del tutto straordinaria, degli appelli al dono.
Finalmente il 2 novembre 2015 è uscito il decreto del ministero della salute che esplicita chiaramente le “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del
sangue e degli emocomponenti” valide ed immodificabili su tutto il territorio nazionale.
Nella conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 14 aprile 2016 è stato approvato lo schema tipo di convenzione tra Regione e Associazioni donatori di sangue che all’articolo 1(comma 1e 2) esplicita chiaramente gli obiettivi per l’efficienza ed efficacia del sistema donazionale. Merita particolare attenzione l’articolo 2 che al comma b definisce chiaramente la programmazione del dono mentre al comma h
ribadisce l’indispensabilità di una gestione informatica dei dati mediante flussi informativi bidirezionali obbligatori concordati con i CRS.
.C'è, però, un ostacolo non da poco che ribadiamo da anni
Il nostro sistema informatico non riesce a dialogare direttamente con quello in uso dalle strutture sanitarie.
Le potenzialità pertanto sono molto ridotte, per questo motivo rivolgo un pressante sollecito a chi presiede alla sanità regionale affinché al più presto i due sistemi possano essere complementari, dialogare fra loro e rendere effettiva in tal modo la programmazione.
Nella riunione del 27 luglio 2016 presso la direzione dell’Insiel a Trieste con la presenza delle Associazioni dei Donatori,dei medici trasfusionisti e dei tecnici di Insiel si è discusso di prenotazione delle donazioni e del collegamento biderezionale informatico.
Non risulta che alle parole siano seguiti i fatti.
Pare che i tecnici informatici Insiel siano in attesa di ordini operativi da parte delle autorità regionali.
Nel Veneto ed in altre realtà regionali italiane sono ormai operativi da anni e si può prenotare a qualsiasi ora la donazione in qualsiasi centro trasfusionale col cellulare
Dal punto di vista informatico gli esperti ci dicono che tutto ciò è banale.
In FVG è un problema !
Lo scorso anno al congresso di San Daniele abbiamo richiesto invano le stesse cose.
Quest’anno forti della legislazione prima citata ribadiamo le stesse richieste per la funzionalità del servizio
Il Centro nazionale Sangue chiede di aumentare le donazioni di plasma in quanto l’uso degli emoderivati è in aumento .
Di fronte a questo problema concreto chiediamo a chi di dovere che presenti un progetto/ programma con indicatori concordati tra autorità regionali,sanitarie ed Associazioni per rispondere non solo alle esigenze regionali ma anche a contribuire a quelle nazionali.
Non sarà semplice per le implicazioni che inevitabilmente dovremmo affrontare: illustrazione ed informazione ai Donatori ,valutare le loro disponibilità, luogo e orari di attuazione (donazioni pomeridiane, efficiente utilizzo di attrezzature strutture ecc..) ma soprattutto è illusorio pensarlo ad isorisorse di personale e di finanziamenti.
Non condividiamo assolutamente la filosofia prettamente aziendalista dei Paesi che ci circondano e non siamo d’accordo con chi propone perfino due donazioni settimanali di plasma per un periodo di circa due anni seguite da un riposo definitivo.
Dobbiamo proteggere il ricevente ma anche il Donatore.
Sappiamo benissimo che essere Donatore è molto di più che dare sangue o plasma!
Simo consci che questa sarà la sfida futura con cui volenti o nolenti dovremo confrontarci.
Già da tempo abbiamo attivato un gruppo di pronto intervento donazionale per i gruppi rari che in 48 ore o sette giorni al massimo è in grado di donare in caso di emergenza.
Sono circa 400 i disponibili che desidero ringraziare per il loro particolare impegno ma dobbiamo aggiungere altri Donatori di gruppi specifici per assicurare sempre un deposito efficiente ed efficace.
Il Congresso non è solo il momento di incontro di tanti nostri aderenti, ma è anche un evento pubblico per cui siamo lieti di confrontarci con le autorità civili e con quanti in special modo operano nel delicato settore della sanità.
Il dono del sangue ha un alto valore morale ed umanitario per tutti.
Ci stiamo impegnando, come giustamente viene richiesto, nella diffusione e nella raccomandazione di un modello comportamentale del Donatore informato ad un corretto stile di vita affinché ci sia la consapevolezza che una buona salute è la condizione sine qua non per donare e ciò anche per corrispondere ad una giustificata maggior severità nella valutazione medica, a fronte ormai, di numerosi paletti posti non a caso, ma a piena tutela del ricevente.
Siamo coscienti che nella nostra Associazione, nata nel 1958, per taluni aspetti è necessario mettersi al passo con i tempi e le mentalità correnti.
In questo momento di transizione si rende necessaria ed indispensabile una forte interazione fra il volontariato, il sistema trasfusionale e le istituzioni pubbliche, fra queste l'interlocutore principale è certamente la Regione, ma lo sono anche i Sindaci che sul territorio comunale sono responsabili della salute dei loro cittadini.
Ci paiono indispensabili il dialogo e la collaborazione con tutti coloro che operano con finalità solidaristiche ed educative in primis il mondo della scuola, con le associazioni, , i gruppi anche non formali perché venga condiviso il valore del dono.
Costituire una civiltà del dono è il fondamento anche per una rinnovata convivenza civile ove i contenuti umanitari non siano semplici proclami, ma diventino concreta applicazione di una generosità disinteressata.
I giovani sono chiamati a costruire il nostro futuro, a dare la loro impronta generazionale all’AFDS di domani.
Risulta quindi fondamentale il nostro impegno nel mondo della scuola a tutti i livelli .
Il recente convegno tenutosi il 6 settembre scorso nel palazzo della Regione programmato per i docenti delle varie scuole ha messo in luce alcune delle problematiche giovanili con l’intervento di specialisti di settore che hanno suscitato un notevole interesse e che speriamo di concretizzare in alcuni progetti operativi.
A quarant' anni dal sisma del 1976 è ancora vivo il ricordo del terremoto che ha colpito il nostro Friuli e questo ricordo che ci ha portati ad una piena consapevolezza del dramma per cui siamo particolarmente vicini alle popolazioni del centro Italia recentemente colpite da uguale sventura e siamo disponibili ,passata l’emergenza, ad una fattiva collaborazione come abbiamo sempre fatto in passato.
Prima di chiudere questo mio intervento permettetemi di ringraziare le tante persone che hanno lavorato affinché questo Congresso di Ampezzo riuscisse nel migliore dei modi: innanzitutto la sezione intera di Ampezzo con la sua Presidente
EVA MARTINIS a cui rivolgo le congratulazioni per le molteplici iniziative intraprese , il Comune con il Sindaco, la giunta ed il consiglio ed il personale,
le Associazioni locali, le sezioni Donatori di Sangue della zona coordinate dal consigliere delegato prof. Riccardo Carrera, i miei collaboratori del Consiglio provinciale, il segretario economo e quello amministrativo, il personale di segreteria Mery e Marina, ed in particolare i componenti della Commissione Congresso presieduta dal Vice Presidente Rebeschini.
E ringrazio tutti i partecipanti che hanno accolto il nostro invito, le autorità regionali e provinciali, i Sindaci, le Associazioni di volontariato, il Presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris che ancora una volta ci onora con la sua presenza ,
il dott. De Angelis con i suoi collaboratori ed il personale tutto del dipartimento dell’area vasta udinese.
Il prossimo anno dalla montagna ritorneremo in pianura per rendere omaggio ai generosi donatori delle valli del Natisone a Premariacco
Auguro a tutti voi una buona giornata qui ad Ampezzo nello spirito di fraternità e di collaborazione che ci contraddistingue.
Mandi di cur a ducj.
Renzo Peressoni